Biografia

 

 

Ermes foto

BIOGRAFIA

 

“Vita d’artista”

 

Ermes Simili, di Silvano e Veronesi Santina, nasce a Castelmassa (Ro) il 12/08/1923. Compie gli studi presso l’Istituto d’Arte di Castelmassa e nell’anno scolastico 1943/44 si diploma Maestro d’Arte presso il Regio Istituto d’Arte di Venezia nella sezione Arti Grafiche; in seguito nello stesso Istituto è ammesso nell’a. s. 43-44 al corso di Magistero ottenendo, nella sessione autunnale ,25/11/1946, la promozione nella sezione Decorazione del libro. Suo stimatissimo maestro è Carlo Dalla Zorza, noto incisore e pittore veneziano, con il quale stabilisce un lungo sodalizio artistico, consolidato da periodici contatti epistolari nei quali il maestro esorta l’allievo con lusinghieri apprezzamenti. Si iscrive all’Istituto d’Arte di Firenze dove, come privatista, consegue il 13 ottobre del 1947 il Diploma di Licenza del Corso di Magistero, sezione Arti Grafiche, e, successivamente il 10 novembre del 1948, quello nella sezione Pittura decorativa murale, entrambi con valore di Abilitazione all’insegnamento delle materie artistiche negli Istituti Superiori. Nel Concorso-Esame di Stato a Roma il 16 settembre 1959, consegue l’abilitazione all’insegnamento del disegno in tutte le Scuole ed Istituti di Istruzione Media. Dall’anno scolastico 1944 inizia la carriera di insegnante, prima incaricato annuale e poi di ruolo, presso l’Istituto d’Arte di Castelmassa, ove detiene la Cattedra di Decorazione pittorica fino al 1984.

Un’intensa e rilevante operosità segna tutta la sua vita d’artista. Sin dagli esordi esprime una naturale inclinazione verso la grafica; si dedica all’arte incisoria realizzando prevalentemente xilografie che espone in mostre collettive e personali, ottenendo consensi e premi anche a livello nazionale. Il segno dei bulini risulta pulito, netto e armonico, espressivo e dettagliato. Le numerose chine e i carboncini datati fra gli anni ’40 e‘60 attestano una dedizione particolare verso il disegno dal vero, esercizio che lo conduce alla piena acquisizione delle forme. Il segno diventa così disegno, prima descrittivo, infine stilizzato: particolareggiati i primi studi, più essenziali quelli successivi. I disegni, come veri e propri dipinti, accolgono via via anche i colori; il bianco e nero viene arricchito di cere o di pastelli oppure acquerellato con tempere o tratteggiato: singolare e suo riconoscibile linguaggio artistico. Intorno agli anni ‘50 inizia a dedicarsi alla pittura. Pochi gli oli, dalle figure plastiche e dai volumi ben delineati, quasi scultorei, di cui si conservano alcune foto in bianco e nero e qualche tela usurata. Dagli anni sessanta in poi, nella piena maturità artistica, sceglierà invece una tavolozza policromatica e dipingerà, su qualsiasi supporto, sperimentando temi, prospettive, composizioni, sfumature, mosso dalla fantasia creativa e dal desiderio incessante di narrare nel linguaggio dell’arte. Mai ha tralasciato però la passione iniziale di plasmare la creta, appresa come un gioco da piccolo chierichetto modellando la cera delle candele. Soprattutto d’inverno, quando la terra non essicava velocemente, si dedicava alla scultura; ricordo ancora le sue mani quando affondavano nell’ argilla e impastandola creavano formelle o soggetti a tutto tondo sui quali “disegnava” tutto il suo vissuto.

Ermes Simili aderisce nel 1945 al “Sindacato artisti del polesine” già attivo dal ’33 a Rovigo, grazie al quale partecipa a mostre soprattutto collettive che il Sindacato allestisce per promuovere gli artisti del territorio. La critica lo nota e parla di lui cogliendo le valenze in divenire del giovane artista. Successivamente partecipa a numerosi concorsi nazionali ed allestisce mostre personali; nel maggio’47 ottiene il Premio d’incoraggiamento del Ministero della Pubblica Istruzione, nel ‘49 il Premio di Incoraggiamento nel 1°Concorso nazionale artistico culturale dell’ottantesimo GIAC ed espone xilografie e disegni a Rovigo nella sua prima mostra personale. Nel ’50 gli viene assegnato il II° premio per il bianco e nero nel Concorso Artistico Culturale Anno Santo ed espone a Chioggia una ventina di incisioni nella seconda personale; nel ‘53 vince il Premio acquisto del Piccolo Teatro Città di Milano all’interno del IV Premio nazionale di disegno Diomira, promosso dalla Direzione dei Civici musei di Milano. La mostra itinerante, è ospitata in varie regioni d’Italia e grande eco è data sui quotidiani nazionali e provinciali e su riviste periodiche d’Arte.

In questi anni l’artista Ermes Simili espone le sue opere, soprattutto xilografiche, in numerose mostre di rilievo nazionale superando selezioni severissime: I° Mostra d’Arte Triveneta contemporanea (50), 2° Mostra Nazionale, Olimpiadi Culturali della Gioventù, Galleria nazionale d’arte moderna a Roma (’52) e a Livorno (’53), Mostra Nazionale di pittura “Alluvione e Ricostruzione” a Rovigo (’52), Mostra Nazionale d’Arte sacra a Caltanissetta (53).

Il ’56 segna una svolta importante nella sua carriera di incisore; si associa all’ I.D.I.T. (incisori d’Italia) fondato da L. Servolini e da C. Carrà, partecipando al I° Salone degli Incisori d’Italia a Milano e alle successive mostre di Firenze (’56), Livorno (’56), Monza (’56), Cremona (’57), Reggio Emilia (’57), Milano (’59), Verona (’59), Vicenza (’59), Pesaro (’59), Pontremoli ((’59), Borgo san Lorenzo (’59), Verona(’61). Nel catalogo I.D.I.T. (’59), del II° Salone svoltosi a Milano presso la Galleria d’Arte moderna, viene pubblicata la xilografia “Pascolo” e in quello documentario con giudizi di Carrà e Annigoni del 1960, “Donne in chiesa”.

Nel ’58 l’artista espone al XI Premio Suzzara, nel ’62 alla 3° Mostra Internazionale del 10X15 a Ferrara. Nel ’63 allestisce personali a Ferrara, alla Galleria “Il Bulino” e a Rovigo alla “Livio Rizzi”, ed anche alla XIII° Interregionale d’Arte, premio Copparo; nel 1964 è alla Mostra d’Arte Sacra a Mestre e alla IV Mostra annuale a Como; nel ’66 partecipa a Ferrara alla III° edizione del Premio Internazionale di Arte Contemporanea bianco-nero al Lido delle Nazioni e, a Padova, alla II° Biennale dell’Incisione Italiana d’oggi e del Disegno Originale; nel ’67 invece interviene a Seregno, presso la “Bottega d’arte”, alla Mostra d’arte grafica dal ‘600 ad oggi.

Nel ’67 gli viene commissionata, come decorazione di sei capitelli, l’esecuzione di 24 formelle in terracotta per la Chiesa di Orti, frazione di Legnago; Simili, scultore sin da bambino, soleva dire: “la scultura ce l’ho dentro”. In una intervista di Bruno Cappato pubblicata su “La settimana” del 6 aprile 1986, racconta un episodio rimasto impresso nella sua memoria di chierichetto; solitamente dopo le funzioni si divertiva a modellare la cera ancora morbida delle candele per realizzare piccole sculture di animali, di persone, di preti che il parroco disponeva su di una mensola in sacrestia. Un giorno il Vescovo Mons. Mazzocco in visita presso quella parrocchia, apprezzandole, esclamò: “Diventerà, anzi lo è già, un artista”. Questo aneddoto delinea Simili come scultore di opere in terracotta e anche autore di arte sacra poiché la componente religiosa sarà una costante della sua arte. Nel ’69, grazie a Piero Franceschetti, pittore ed amico, presenta una “personale” a Vicenza presso la galleria “Al Ponte” e a Legnago alla Galleria “Cavalcaselle”. Nel 70’ per la Chiesa dei Cappuccini di Rovigo modella due formelle che rappresentano il “Miracolo dell’asino che si inginocchia all’Eucaristia” e la “Predicazione di San Francesco ai pesci”; nel 1971 a maggio, espone presso la Galleria G.A. Benedetti a Legnago e subito dopo, a giugno, presso la Galleria “Serenissima”, di Gradisca d’Isonzo (Gorizia). Nel ’71 l’Enciclopedia Universale dell’Arte Moderna SEDA, lo introduce tra gli artisti del ‘900, pubblicandone la biografia e le opere “Cavalli”, olio; “Dolore sulla strada”, xilografia (vol. VIII) In una mostra personale presso la Galleria Hostiliae-Padus, a Ostiglia (Mn), nell’ ottobre del 1971 espone incisioni, oli, sculture. Nel ’72 dipinge due pale per la chiesa di Granzette, frazione di Rovigo. Dal 3 al 19 marzo 1973, espone alla Galleria G.A. Benedetti a Legnago (Vr), dal 6 al 20 maggio 1973 al Salone Hotel S. Biagio, a Bovolone (Vr), e a dicembre partecipa alla “Collettiva Alexandra” a Rovigo. Nel ’74 modella alcuni bassorilievi per il Santuario della Corba, Massafiscaglia (Fe), e allestisce una personale alla Galleria Alexandra a Rovigo. Nel 1975 il quotidiano “Momento sera” di Roma, (martedì-mercoledì 7,8 gennaio) pubblica la xilografia “Deposizione”; nello stesso anno l’artista partecipa alla rassegna 1°Gran Premio della Stampa Concorso-Mostra internazionale di Pittura 1975, presso il Palazzo del Turismo a Milano. Nel Premio Pittura “1975 Anno Internazionale della Donna” gli viene conferito il secondo premio.

Negli anni successivi lo troviamo impegnato in diverse personali a Legnago, fiorente cittadina del basso veronese, ed ancora a Rovigo, presso la galleria “L’incontro” nel ’77. Nel ’79 viene nominato Accademico Effettivo nell’Accademia delle arti e dell’Incisione con la registrazione notarile nell’Albo d’0ro dell’Accademia e partecipa alla VI Biennale di Milano, Mostra Omaggio dell’Arte Italiana al dolore innocente. Nel 1980 è a Rovigo in una rassegna personale, mentre nell’’82 lo ritroviamo a Legnago, nell’86 a Lusia e nell’88 a Badia Polesine. Nel 1991 l’Accademia dei Concordi pubblica “Ricordo dei sostenitori dell’argine” (olio su tela) nel libro “Nati sotto Fetonte” a cura di Antonio Romagnolo; nel 1992 l’artista partecipa al 2° Concorso Nazionale di pittura “Arte in Polesine” ed espone oli e sculture nella personale a Badia Polesine in occasione del Ferragosto Badiese.

Una lettera firmata Roger Card. Etchegaray, Presidente Pontificium Consilium de Iustitia et Pace, datata “Roma 18 ottobre 1995”, gli comunica che i ritratti dei 4 evangelisti da lui dipinti, sono collocati nella Cappella di quel Dicastero, in Vaticano. Riceverà in ricordo la medaglia del XVII di pontificato di Papa Giovanni Paolo II.

Nel marzo del 1998 allestisce a Rovigo una collettiva con il figlio Umberto e, a settembre, una personale presso il Palazzetto dello sport della stessa città.

“Via Matris dolorosae”, ciclo di sette formelle che illustrano i sette dolori della Madonna, eseguite dall’artista per il Centro Mariano dell’Ordine delle Serve di Maria Riparatrice di Rovigo sono inaugurate nel settembre del 2000 e, a novembre dello stesso anno, espone una antologica di pittura, scultura e grafica presso “Villa Calesella” a Castelmassa

Nel giugno 2001 interviene con le sue opere in una collettiva presso la Tavernetta di Palazzo Roncale e nel maggio del 2003 espone sculture, presso la Biblioteca Comunale di Salara.

Palazzo Celio a Rovigo viene inaugurato, dopo un accurato restauro, con la mostra personale “Storie minori” di Ermes Simili ed ancora nel 2003 la Provincia di Rovigo donerà alla Sig.ra Franca Ciampi una scultura dell’artista castelmassese: “approderà al Quirinale una scultura del maestro castelmassese che, proprio in questi giorni espone a Palazzo Celio…”

Nel 2006 espone presso la Galleria Signorini a Lendinara ed infine nel 2012 l’artista curerà l’ultima rassegna a Badia Polesine presso la Sala Soffiantini, dell’Abbazia della Vangadizza.

Ermes Simili, mio padre, si spegne a Castelmassa il 25 febbraio del 2014.

 

Federica Simili

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